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martedì 9 giugno 2009

Sbarramento al 4%, ecco un'analisi che ne dimostra l'iniquità...

"I dati si possono leggere in tanti modi ma su 50.341.790 Italiani solo 32.747.722 si presentano per votare. Dopo aver tolto le schede bianche e nulle restano 30.645.765 voti validi espressi.
In base allo sbarramento al 4% il quorum di soglia è di 1.225.831 voti. Rifondazione e comunisti italiani con 1.038.247 non contano, Sinistra e libertà non conta con 958.458 voti, i radicali non contano con 743.273 voti, l’MPA e alleati non contano con 682.046 voti. Queste liste che hanno raccolto l’11,14% non contano nulla.
Con 26.391.566 voti espressi le liste grosse si dividono tutti i 72 seggi; il divisore matematico è di 366.550 voti per ogni seggio, di molto inferiore rispetto a chi è stato escluso anche con un milione di voti.
La legge del 4% è ingiusta, antidemocratica, non rispetta minimamente le minoranze.
Per le elezioni europee non c’era nessuna giustificazione di governabilità, ma anche per il Parlamento italiano va modificata questa legge; la governabilità va coniugata con la rappresentatività. Riguardo alla governabilità già esiste il meccanismo del premio alla coalizione; chi vuole responsabilità di governo può entrare in una coalizione, chi vuole solo rappresentare pubblicamente le sue istanze in parlamento deve poterlo fare.
Se i cittadini con 500 mila firme possono promuovere un referendum, a maggior ragione ad una lista che ottiene nazionalmente 500 mila voti va garantita la rappresentanza in Parlamento.
Non sono andato a votare proprio perché ho considerato ingiusto questo meccanismo, l’astensione è anch’essa un esercizio di libertà in democrazia. Le motivazioni di chi si astiene sono le più varie, ma basta con il considerare gli astenuti come dei pirla e dei qualunquisti. In Italia ci sono 19.696.025 astenuti di pirla? "
Francesco Zaffuto http://www.lacrisi2009.com/

Analisi dettagliata ed interessante.
Non condivido, comunque, l'ultima parte, realtiva all'astensionismo, come forma di protesta, specie in queste ultime elezioni, dove avevamo 3 candidati DOC, come indipendenti, nell'IDV, da votare.
Ritengo che, il non voto, non aiuti il nostro Paese: proprio a conferma del ragionamento riportato, ritengo che sia proprio andando a votare che abbiamo dati reali del volere popolare, che invece rimane in sordina , non viene rappresentata, non ha voce in capitolo, proprio perchè non supera lo sbarramento del 4% E' su questi dati, che ci si deve basare per protestare, e chiedere una modifica della legge.

Il non voto, può essere interpretato in tanti modi:
  • disaffezione politica;
  • protesta;
  • non interessa chi governa;
  • pigrizia....
Invece, dobbiamo gridare, gridare forte, la nostra delusione, la nostra rabbia, la nostra sfiducia nelle istituzioni, e lo possiamo fare solo e soltanto attraverso il voto: una delle poche cose democratiche che ci rimangono.
Oltre tutto, questi dati reliali, di volontà popolare, non sono suscettibili di interpretazione, e cambiamento, proprio perchè non abbiamo voce in capitolo.
Minoranze, che seppure la legge non riconosce, esistono grazie ai voti ricevuti, ed è su questo che bisogna far leva, per far modificare la legge.
La minoranza rimane tale, se nessuno la sostiene!

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