La paghiamo per aver un servizio libero da pressioni economiche, imparziale, di vera informazione...
AHAHAHA!!!
Magari fosse così! Con questa tassa, paghiamo un servizio pilotato dalla casta....
Un ente che assume figli di, parenti di, raccomandati da...
Disinforma, occulta, dimentica.....
Se volete liberarvi della TV, del canone RAI, vi conviene leggere quanto segue:
"Chi intende disdire, deve prima accertarsi di aver pagato per intero il canone dell’anno in corso e di non avere altre pendenze con il S.A.T.. (Sportello Abbonamenti Tv, prima Urar tv).
La disdetta dell’abbonamento, si realizza esclusivamente al verificarsi dei seguenti eventi:
- l’abbonato cede tutti gli apparecchi in suo possesso dando esatta comunicazione delle generalità e indirizzo del nuovo possessore,
- l’abbonato comunica di non essere più in possesso di alcun apparecchio fornendone adeguata comunicazione (ad es. per furto, incendio o guasto).
In questi casi è sufficiente compilare la cartolina “D” (la “B” se il libretto è recente) allegata al libretto nella parte 1 ed inviarla SENZA BUSTA in Raccomandata a.r. (con avviso di ricevimento). Infatti la disdetta dell’abbonamento alla televisione denunciata entro il 31 dicembre dispensa dal pagamento del canone dal 1 gennaio dell’anno successivo.
La disdetta dell’abbonamento alla televisione denunciata entro il 30 giugno dispensa dal pagamento del canone dal primo luglio. Qualora l’abbonato abbia già corrisposto l’intera annualità non e’ previsto per legge chiedere il rimborso.
Poichè il pagamento trimestrale costituisce una rata del canone semestrale non e’ possibile dare disdetta dell’abbonamento senza aver corrisposto almeno l’importo per il semestre.
Se non si possiede il libretto di abbonamento è possibile spedire questo modulo, stavolta in busta chiusa Raccomandata con Ricevuta di Ritorno, all’indirizzo: S.A.T. - CASELLA POSTALE 22 - 10121 TORINO
Nel caso che gli abbonati intendano rinunciare all’abbonamento senza cedere ad altri i loro apparecchi, devono presentare disdetta, entro il 31 dicembre, chiedendo il suggellamento degli apparecchi stessi. (art. 10 R.D.L. 21.2.1938 n. 246).
Il suggellamento consiste nel rendere inutilizzabili, generalmente mediante chiusura in appositi involucri, tutti gli apparecchi posseduti dal titolare dell’abbonamento e dagli appartenenti al suo nucleo familiare presso qualsiasi luogo di loro residenza o dimora (art. 10 e 12 R.D.L. 21.2.1938 n. 246).
La disdetta con richiesta di suggellamento degli apparecchi, se presentata entro il 31 Dicembre, dispensa dal pagamento del canone dal primo gennaio dell’anno successivo.
Per richiedere il suggellamento del proprio televisore occorre innanzitutto effettuare un vaglia a favore dell’Agenzia delle Entrate - S.A.T. Sportello Abbonamenti TV - Ufficio Torino 1 - c.p. 22 – 10121 Torino Vaglia e Risparmi, indicando nella causale “diritti per spese chiusura apparecchio televisivo, ruolo n. ………..”, versando la somma di € 5,16 per ogni apparecchio da suggellare. (art. 10 R.D.L. 21.2.1938 n. 246)
Dopo aver effettuato il vaglia:
- se si possiede il libretto di abbonamento, occorre compilare la cartolina D (o B nei libretti più recenti) allegata al libretto nella parte 2, riportando negli spazi bianchi il numero del vaglia e la data del versamento (oppure allegando la ricevuta del vaglia). Spedire quindi SENZA BUSTA in Raccomandata a.r. (con avviso di ricevimento) entro il 31 Dicembre allo stesso indirizzo. Al momento del ricevimento della cartolina di ritorno, si potrà spedire in Raccomandata con Ricevuta di Ritorno il libretto di abbonamento, avendo cura di togliere le ricevute dei versamenti che avete corrisposto alla rai negli ultimi 10 anni.
- se non si possiede il libretto di abbonamento è possibile, dopo aver fatto il solito Vaglia Postale, spedire questo modulo, stavolta in busta chiusa Raccomandata con Ricevuta di Ritorno, al solito indirizzo: Agenzia delle Entrate S.A.T. - Sportello Abbonamenti TV - Ufficio Torino 1 - c.p. 22 – 10121 Torino. (art. 10 R.D.L. 21.2.1938 n. 246)
Conservare sempre una fotocopia fronte/retro della cartolina o della lettera di disdetta, più la ricevuta del vaglia per l’utente.
A seguito della richiesta di suggellamento un dipendente dell’Agenzia delle Entrate SAT o un funzionario della Guardia di Finanza si recherà dall’abbonato, il quale dovrà mettere a disposizione dell’ispettore il suo apparecchio, che così verrà posto in un apposito involucro per renderlo inutilizzabile.
In mancanza di regolare disdetta l’abbonamento si intende tacitamente rinnovato. R.D.L. 21/02/1938 n. 246
L'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori, sta promuovendo, sul proprio sito: http://www.aduc.it/dyn/rai/petizione.html, una petizione contro il canone RAI.
Invito tutti a firmarla.
Continua a leggere il post cliccando qui...
5 commenti:
Salve, mi viene una domanda spontanea a questo iter: alla fine dovrebbe venire un "tizio" a suggellare il mio televisore? Chi sarebbe costui che ha potere di "sequestrare" un bene privato riconosciuto dalla Costituzione e, tra l'altro, pagato con i miei soldi.
Dovrebbe "acquisirne" il possesso tramite esproprio e, quindi, tramite indennizzo pagandomi con dei soldi.
Forse sbaglio? Gino da Ostuni Br
La norma è un regio decreto del 1938.
Purtroppo, una cosa è il diritto, un'altra cosa è la realtà.
Le questioni che sollevi, sono legittime, ma per farle valere, bisogna combattere il sistema.
Si deve sollevare una questione di illegittimità costituzionale del regio decreto. Preparasi ad affrontare un processo lungo..
L'unica cosa da fare, è rivolgersi ad una associazione, per promuovere azioni collettive. L'unione fa la forza.
Solo così, si potrebbe sostenere un processo, contro queste imposizioni senza ratio.
Se ti va, leggi quest'articolo su
http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/cronaca/canone-rai-pc/canone-rai-pc/canone-rai-pc.html
"Canone tv anche per i computer"
consumatori in rivolta contro la Rai.
Questi soggetti, purtroppo, fanno quello che vogliono!!
Grazie per il commento.
Ciao!
Dal 1986 non ho il televisore e non mi manca. Però la rai puntualmente mi invia il modulo. Le prime volte mi incazzavo e scrivevo chiedendo di mandare anche il 119 se credevano ma senza risultato. Adesso cestino direttamente la busta ovviamente faccio la differenziata. Quando sono da clienti o dai miei parenti noto che la TV è spunto di litigio e con tanta pubblicità che porta soldi a chi la trasmette o no? Ma allora mi chiedo perché chi ha la TV deve pagare il canone? E perché la rai mi insiste nel mandarmi la richiesta del "pizzo" anche se non ho la TV?
La disdetta immediatamente efficace e certa è la seguente (evitare quella indicata dalla Rai e da Aduc):
a) Inviare la disdetta col modulo Rai per IMPOSSIDENZA del televisore il quale non lo si ha più ALLEGANDO la autocertificazione sempre col modulo predisposto dalla Rai.
LA DISDETTA NON E' FALSA IN QUANTO SI RIFERISCE AL TELEVISORE CHE SI AVEVA QUANDO SI INIZIO' A PAGARE IL CANONE.
b) a questo punto si attende il controllo dell'addetto Rai (il quale può arrivare anche dopo anni e anni o non arrivare mai) poiché LA LEGGE NON PREVEDE L'OBBLIGO DI AUTODENUNCIA NE' ALCUNA SANZIONE PER CHI NON SI E' AUTODENUNCIATO.
c) Nel caso di controllo non si deve nascondere niente o negare il televisore il quale lo si può far vedere tranquillamente all'addetto il quale verbalizzerà l'apertura di un nuovo abbonamento. DESUTA STANTE IN QUEL MOMENTO DEVI DIRE CHE VUOI CHE IL TELEVISORE SIA SUGGELLATO.
d) A questo punto l'addetto se ne va sbuffando e dice: faccia quello che vuole, chiude baracca e burattini e se ne va. Il televisore non sarà mai suggellato e da quando il canone è tassa di possesso (dal 1990) il suggellamento (che consiste nell'insaccare in un sacco di juta il televisore) NON E' STATO MAI FATTO NEANCHE UNA VOLTA.
A questo punto continuerete a vedervi la TV senza pagare il canone come fanno il 70% dei possessori di televisore italiani (il canone è pagato da una minoranza).
Per scaricare i moduli della disdetta vai a:
www.mabonline.org/canonerai.php
Il tranello della disdetta consigliata dalla Rai e seguita da Aduc sta nel fatto che chiedendo prima il suggellamento ci si danneggia per i seguenti due motivi:
a) inconsapevolmente si fornisce alla Rai la prova di possedere il televisore. Infatti si chiede di suggellare qualcosa in quanto la si ha!!!
Prova che per la Rai è diabolica in quanto non potrà mai riuscire a provare che qualcuno possiede un televisore che è un bene mobile fungibile.
b) sottomettete la riuscita della disdetta alla autorizzazione della Rai per cui essa è valida solo dopo che lo dice la Rai (e lo fa solo nel 15% dei casi ma nel restante 85% dice che la disdetta non è andata a buon fine).
Invece con la disdetta da noi adottata - e indicata nel commento precedente - essa è immediatamente efficace senza bisogno del permesso della Rai e quando viene l'addetto il nuovo abbonamento non può partire in virtù della semplice dichiarazione di suggellamento.
CHI VOLEVA FREGARE, RIMANE FREGATO.
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