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venerdì 15 febbraio 2008

Riflessioni sull'aborto.

Ritengo che diventare genitore sia la cosa più sconvolgente e meravigliosa che possa capitare.
Comunque, non sono ancora genitore, ma mi sconvolge anche, in maniera assolutamente pessimistica, il mondo che mi circonda: bambini che crescono soli, perchè la famiglia lavora tutto il giorno, per poter condurre una vita semmai dignitosa; gli ideali, i principi, l'educazione civica che, ormai, sono diventati utopia, dalla bassa borgata, nella quale vivo, alle più alte sfere dello Stato, basta vedere le sceneggiate disgustose in parlamento... proprio da quelli che ci dovrebbero esempio di civiltà e rettitudine.....lasciamo perdere...; il bullismo, fenomeno, ormai evidente in tenera età: cresci tuo figlio nella bambagia, insegnadogli l'arte del sorriso, del rispetto, la gioia e l'ottimismo e poi.... cozza violentemente contro una realtà di merda.... che io stesso, da adulto, non riesco ad accettare!
Mi propongono violenza e prostituzione, dalla mattina alla sera... in un mondo dove il compromesso e le volgarità sono all'ordine del giorno...ma, comunque, si continua ad additare, giudicare, schifare, spregiare il "diverso"....
Abbiamo sempre da ridire e spettegolare...
La pagliuzza nell'occhio del nostro vicino, è sempre più interessante, più stimolante, della trave che riposa tranquilla nel nostro di occhio.... e guai a toccarla....!
Per non parlare delle alternati, che non diamo, alla droga, alle sette, alla totale perdizione, al suicidio!

Madò.... vorrei.... ma ho il terrore di crearmi una famiglia... per ora, non ci penso proprio...
Come posso, quindi, pormi super partes, e ammonire chi decide di ricorrere all'aborto?
Come posso costringere una minorenne, senza arte nè parte, a partorire?
Se, la famiglia, non la sostiene, non l'appoggia, non la comprende, come posso imporgli di crescere, in questo mondo marcio, una creaturina completamente da sola?
C'è, per caso, un'istituzione che parli veramente con lei?
Che la sostenga moralmente e, sopratutto, economicamente, per far fronte a tutte le vicissitudini?
La Chiesa, che promuove la vita, finanzia, forse, le famiglie disagiate, i bambini malati, le giovani ragazze madri?
Come posso costringere madri e padri ad accettare la nascita di un figlio che presenterà gravi malformazioni, deficit psico-fisici?

Io, forse, lo terrei con me, lo coccolerei.... Sarei un genitore cattolico e caritatevole... L'importante che non si tratti di puro egoismo, di coscienza pulita, ovviamente, eviterei di guardarlo negli occhi... Mi sentirei assolutamente colpevole del suo tormento... O, forse, preferirei avere un grave rimorso per tutta la vita, soffrire io per non averlo fatto nascere, piuttosto che accettare la sua condizione.
Come posso costringere una donna a partorire il frutto di una violenza sessuale, che già di per se ha sconvolto la vita?
Sono situazioni molto particolari, assolutamente drammatiche...
Come le si può giudicare, senza averle provate sulla propria pelle?
Ricordando che il nostro è, o meglio, dovrebbe essere(dati i profondi condizionamenti che la Chiesa impone) uno Stato laico, basato sulle libertà individuali.
Non posso condividere che le Istituzioni sostituiscano noi individui in decisioni, assolutamente di carattere morale, che ci toccano direttamente.
Posso capire il limite di tre mesi, di gravidanza, entro i quali abortire....
Ma, ricordiamo, che esiste anche l'aborto terapeutico che mira a salvaguardia della vita della gestante...
Che si fa? Quello non è un aborto?
Altre soluzioni?
Riferendomi, ovviamente, alle madri che non abbandonano i loro figli nei cassonetti o li gettano nei corsi dei fiumi (non condivido il loro gesto, ma credo nella depressione post-partum di madri disperate e sole...Completamente fuori di testa)
Spesso accade che li diano in adozione... Comunque, senza non poca sofferenza...
Purtroppo, in Italia, anche la gestione degli orfanotrofi, è penosa, nonchè le lungaggini burocratiche rendono il tutto più difficile, a discapito dei bambini, che comunque, data la loro condizione, crescono con carenze affettive deleterie e non indifferenti.
Ovviamente, un bambino malato, non se lo piglia nessuno...O, comunque, in pochi....
Per l'amor di Dio, tanto di cappello alle madri coraggiose che decidono di affrontare le situazioni disperate, pur di tener con sè quello che comunque sia, è un dono di Dio...
E, seppur nelle difficoltà, riconoscono, la loro vera, unica, fortuna e felicità.
Ma, non siamo tutti uguali...
E, volenti o nolenti, bisogna dare la possibilità alle madri, in primis, ma anche ai padri, di ponderare bene e di scegliere per l'avvenire.
Ricordando che, comunque, abortire comporta non poca sofferenza ed incredibile sensi di colpa.
La Chiesa ci dice:"Non abortite, ma ci dice, anche, non usate i contraccettivi"( ricordiamoci, che sono altrettanto necessari per evitare l'AIDS e le malattie veneree)
Ci impone di non fornicare, se non nell'ambito del matrimonio e solo a scopo procreativo. Va bene tutto, per i cattolici praticanti, ma esistono anche i "semplici" cristiani, che magari non credono nell'Istituzione della Chiesa e in tutto ciò che impone, spesso discriminandoli, ma che confidano, comunque, nell'esistenza di Dio, e nel libero arbitrio, nell'amore, in tutte le sue forme, nella vita... e nella morte.


Giuliano Ferrara lancia questa provocazione: “Mi sottoporrò alle analisi del sangue perché penso di avere la sindrome di Klinefelter”, riferendosi al caso del feto abortito a Napoli.
Sta facendo una campagna contro l'aborto, vorrei che rimanesse incinto, e che avesse veramente quella sindrome, così sapremmo le sue vere intenzioni.

In Italia, esiste una legge la 194/78 che è stata una grande conquista...
Perchè per farci pubblicità dobbiamo criminalizzarla?



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