Ecco alcune foto, fatte in giro per Narò.
Peccato: un’altra occasione persa… E’ assolutamente necessaria una rivalutazione delle ricchezze naturali ed artistiche del Salento, ma, anche questa volta, l’organizzazione di una giornata importante, coma quelle FAI,
ha lasciato a desiderare… Ovviamente, già il fatto di limitare gli orari di visita al monastero, nonché la concessione di soli due giorni, per poterlo fare, non sono ideali, per una tranquilla fruibilità dell’ edificio…che, chiuso da 600 anni, avrebbe, quasi certamente, attratto ed incuriosito molta gente… Quindi, più spazio a queste iniziative:
ne vale della loro stessa riuscita!
Sarebbe, forse, stato meglio permettere al pubblico, l’accesso da più direzioni, anzichè convogliarlo tutto, in un'unica fila, dislocata in un ampio curvone a gomito…. Proteste e malumore, anche per l’ambulanza, parcheggiata, inizialmente, in uno slargo, che, per spostarsi, ha dovuto ingranare la retromarcia, e passarci, praticamente, sui piedi…”Soccorso,, , sì, “Pronto,, , un pò meno…Sempre in strada, venivano venduti gli opuscoletti del Monastero…Tutto in maniera assolutamente disordinata e caotica…
Dopo un’ora e mezzo, entriamo! Una guida esausta, forse perché sola?!?, ci avverte: “Sistematevi TUTTI…
(Tutti… 100 persone, accalcate nella Chiesetta (-etta) di Santa Chiara…)…sulla destra…Così da permettere
agli altri, di uscire sulla sinistra… ,, . Nuovamente, costretti come sardine…, e senza l’ausilio di transenne o segnali direzionali… Giunto, ormai, l’orario di chiusura, per accelerare il passo, non ci hanno nemmeno permesso di ascoltare tutto ciò che, di interessante, la guida aveva da dirci…
Entrati in Sagrestia, la famosa Acquasantiera, che la leggenda vuole,scolpita nella pietra da San Francesco, in persona, era tristemente adagiata sopra un giornale, posta su di un armadio… come se si trattasse di un oggetto qualsiasi…
Dopo un breve giretto nel giardino del Convento, guidati da una studentessa minuta,dalla voce flebile…completamente stremata anche lei…non essendo munita nemmeno di un semplice amplificatore,
arriviamo in una stanzetta: all’interno, una suora vecchierella e piccina, dietro una grata di ferro battuto…
mancava solo che le lanciassero noccioline…’Na tristezza…
Dispiaciuto della serata, che, invece, si prospettava speciale, ho, comunque, acquistato il braccialetto (orrendo…)
del “Mecenate per l’Italia,, , nella viva speranza di dare il mio piccolo contributo a questa importante causa!
Nardò, rimane, comunque, un bel paesello da visitare!
Sono le bellezze del nostro Paese, l’unica cosa che mi rende orgoglioso e fiero di essere Italiano!!!
N.B. Un bene pubblico, in quanto tale, dovrebbe poter essere fotografato da tutti! Non usiamo il Flash, ok, ma dateci la possibilità di portarci a casa un bel ricordo di ciò che, comunque, ci appartiene di diritto!
Ovvio, ciò avviene per mera speculazione… ma non tutti hanno gli “ euri,, per comprarsi fascicoletti preconfezionati… e poi, vuoi mettere, la foto dei libricini, con quella, mossa, sì, ma scattata di proprio pugno?!?
P.S. Questa enorme struttura,completamente chiusa al pubblico, ospita solo sei monache di clausura…
Non me ne vogliano, ma tanto spazio, potrebbe essere utilizzato per un asilo, per una biblioteca… a disposizione di tutti, tutto l’anno… O no?
FINE!
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