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venerdì 29 ottobre 2010

Patto tra Facebook e il Viminale per spiare i cittadini .


Il patto tra Facebook e il Viminale è un attentato ai diritti dei cittadini digitali. E la prova che gli utenti non possono essere spettatori passivi in un rapporto diretto tra le corporation di Internet e i governi locali.
Fonte:http://espresso.repubblica.it/dettaglio/una-bomba-sui-cittadini-della-rete/2137275

"Il patto con cui la Polizia Postale italiana si è fatta concedere da Facebook il diritto di entrare arbitrariamente nei profili degli oltre 15 milioni italiani iscritti a Facebook, senza un mandato della magistratura e senza avvertire l'internauta che si sta spiando in casa sua, è di fatto un controllo digitale di tipo cinese che viola i più elementari diritti dei cittadini che dialogano utilizzando il social network: insomma, stiamo parlando di una vera e propria perquisizione, espletata con la violenza digitale del più forte."

Fonte:http://punto-informatico.it/3023490/PI/News/mani-della-polizia-facebook.aspx
"I circa 400 agenti della Direzione Investigativa della Polizia Postale potranno in sostanza "sbirciare e registrare i quasi 17 milioni di profili italiani" sul celeberrimo sito in blu. L'articolo esclusivo di L'Espresso ha quindi citato un investigatore milanese rimasto anonimo, che ha ammesso di aver ottenuto dai responsabili di Facebook Italia il permesso di visualizzare centinaia di profili, "riuscendo persino ad avere accesso ai contenuti delle chat andando indietro nel tempo fino ad un anno".

Questa è la notizia del giorno, ma nessun media l'ha riportata.
Ci definiamo ancora uno stato libero?
Qaulcuno ci paragana alla Cina, solo che lì con 120 euro campi, qui muori di fame!!!

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