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sabato 12 settembre 2009

Donna di 32 anni, dipendente di France Telecom, tenta il suicidio e muore.


"FRANCIA: ANCORA SUICIDI PER TAGLI FRANCE TELECOM, MORTA UNA 32ENNE
(IRIS) - ROMA, 12 SET - E' una donna di 32 anni l'ultima vittima di una psicosi da disoccupazione che ha causato 23 morti dal febbraio del 2008 in Francia. L'ondata dei suicidi non si è ancora fermata a causa dei pesanti tagli di France Telecom.
Fonte:http://www.informazione.it/z/1C609B0D-A7AA-4FA6-BC7C-FF662C9933E0/FRANCIA-ANCORA-SUICIDI-PER-TAGLI-FRANCE-TELECOM-MORTA-UNA-32ENNE"

Non posso presumere di sapere cosa fa scattare, in una donna, come in un uomo, la molla del suicidio, ma se si hanno figli da mantenere, un mutuo da pagare, e si ha paura di perdere il proprio lavoro, unica fonte di guadagno, in una società dove ognuno pensa solo a se stesso, allora, forse, la causa di questi suicidi è palese.

Molti giovani, finite le scuole superiori, svolgono lavori precari, ed, alcuni, veramente coraggiosi, decidono di mettere su famiglia, perchè l'orologio biologico non si ferma, sperando che il lavoro sicuro arrivi. Invece, può succedere, che le cose peggiorino, si sbagliano le previsioni, e la disperazione sale, venendo meno la forza di affrontare la vita.

Una persona che ogni mattina si alza con le stesse perplessità, con le solite angoscie, che vede i compagni di lavoro licenziati, può prendere in un attimo una decisione sbagliata.

Non si tratta di persone deboli: sono persone come noi, che in un momento della loro vita, in quei 5 min, non hanno avuto nessuno accanto per consigliarli, ed allora un salto nel vuoto è dettato da un impulso, con il quale si decide di porre fine a tutto, e si spera di liberare la mente, e l'anima da una quotidianità soffocante.

Noi occidentali ci definiamo civili, ma lo siamo veramente?
Sosteniamo di aver raggiunto un livello di cultura e di progresso materiale e spirituale superiore agli altri.

Superiori a cosa?

Non siamo stati capaci di costruire un mondo in cui ognuno possa esprimere se stesso, senza sentire il peso delle bollette da pagare, del mutuo da estinguere...
Chi ha la fortuna di lavorare, è costretto a ritmi pesanti, a fare scelte di discutibile moralità. Insomma, non devono farsi scrupoli se vogliono portare lo stipendio a casa.

Siamo nati in un posto, ma per lavoro lasciamo parenti, ed amici, per spostarci chi sà dove, anche all'estero. Si troncano rapporti, si perde la possibilità di vivere con i propri famigliari.
Noi viviamo delle nostre emozioni, viviamo dell'amore: se non possiamo darne, ogni giorno, ad un figlio, ai nostri parenti, alla fine della fiera, che rimane?

Anziani lascitai soli nelle proprie case, figli che non hanno una spalla amica, paterna, sulla quale appoggiarsi in momenti difficili, su chi potranno contare?

La solitudine, l'individualismo la fa da padrone in questa società.

Che mondo abbiamo costruito?

Vedo i sedicenni, e non solo, definirsi Emo, Truzzi,...
Chi diventeranno? Cosa faranno da grandi? Di chi è la responsabilità?
Genitori assenti, per rincorrere il dio denaro, che non si accorgono dello svuotamento di valori, dignità dei propri figli.

Figli che vengono allevati dalla televisione, da falsi valori, dove si fa credere che la vita è fare la velina, sposare un calciatore, diventare un presentatore, come se fosse una cosa semplice.Poi, qualcuno si accorge che è un mondo a parte, per pochi individui, si guarda attorno, e non vede nessuna via d'uscita....


Molte cose sono cambiate, e si è perso il piacere di fare le cose in compagnia, il piacere di stare con gli altri, perchè tutti rinchiusi nei propri uffici, a seguire gli ordini, e concentrati a non sbagliare, ad elaborare teorie, e congetture per vendere, per raggirare il prossimo.

Colpisce vedere popolazioni molto più povere di noi, che nonostante la loro situazione di precarietà, hanno il sorriso stampato sul viso, proprio perchè si vive in comunità, dove l'un l'altro si danno una mano, condividono quello che hanno, cose che noi abbiamo dimenticato, distrutto, per fini individualistici.

Siam passati dal "se so fare qualcosa meglio degli altri è bene che mi metta a loro servizio, al "super Io".

Triste pensare che dopo i granti greci e latini, non siamo stati capaci di evolverci nel vero senso della parola.


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