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martedì 5 agosto 2008

Precari: indennità invece del reintegro


Fonte:repubblica.it
"La questione riguarda la disposizione che prevede per i soli giudizi in corso l'indennità invece del reintegro, distinguendo quindi "la disciplina applicabile ai giudizi in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione e quella applicabile alle analoghe violazioni commesse in data anteriore o successiva all'entrata in vigore di tale legge e che non siano oggetto dei predetti giudizi".

Il governo ha posto la questione di fiducia al decreto.
Chi ha votato la destrà è contento di questa misura?

Il messaggero mette in luce il vero scopo di questo decreto, ribattezzato "emendamento salva Poste". Per approfondire eccovi il link: http://www.ilmessaggero.it
"Ora però è arrivata una nuova offerta, destinata sia ai 5 mila che hanno rifiutato la prima proposta sia ad altri 10 mila che non potevano rientrare nei termini di quell’accordo ma che nel frattempo hanno a loro volta vinto una causa di primo grado. A questi 15 mila, che già sono in servizio alle Poste in virtù di una sentenza, l’azienda dice: noi siamo disposti a non presentare ricorso in appello, se voi ci restituite l’indennizzo che vi abbiamo dovuto pagare per ordine del giudice. La restituzione può avvenire a rate spalmabili in un periodo che può durare anche quindici anni. I sindacati caldeggiano l’adesione all’accordo, che è stato firmato da tutte le principali sigle. Anche i manager di Poste Italiane sperano che aderiscano in tanti, l’assunzione degli ex-contrattisti non è un problema per un’impresa che ogni anno deve rimpiazzare 4-5 mila dipendenti andati in pensione. Ecco perché l’amministratore delegato Massimo Sarmi ha premuto tanto, sia sul governo sia sulla Confindustria, affinché venisse presentato il cosiddetto emendamento anti-precari, ribattezzato da qualcuno «emendamento salva Poste». Una norma che esclude un risarcimento maggiore di qualche mensilità di stipendio darebbe alla società la certezza (o quasi) di vincere il ricorso. Ed è chiaro che i 15 mila potenziali destinatari dell’ipotesi di conciliazione avrebbero a quel punto tutto l’interesse ad accettare la transazione."

Interessanti gli ultimi due righi, nei quali si evince il vero motivo di questo emendamento.

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