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martedì 3 novembre 2009

Televisione: la morte dell'anima. L'evoluzione della televisione in Italia.




"Animazione TV" ovvero Televisione: la morte dell'anima.
Descrizione video: "L'evoluzione della televisione in Italia, con lo spezzone del Film La rabbia di Pasolini, le sigle di inizio e fine trasmissione della RAI TV, il monoscopio della RAI, il segnale orario della radio televisione italiana e spezzoni di film d'animazione sull'identità dei telespettatori messa a dura prova dalla televisione spazzatura."

Come tutte le cose, la TV, ha i suoi pro, ed i contro. Non è il mezzo il problema, ma l'uso che se ne fa.
Chi investe, nel mondo televisivo, lo fa per guadagnare: ciò scatena una gara tra competitori, che cercano di trasformare i vizi delle persone, in programmi televisivi, che garantiscono ascolti altissimi.
Una televisione, moralizzatrice, non avrebbe aiutato il mercato.
Se si fosse parlato di bellezza dell'anima, e non avessero esaltato la bellezza del corpo, del super io, a chi avrebbero venduto i loro prodotti di bellezza?

Lo svuotamento dell'individuo, della sua anima, della sua capacità di porsi delle domande, è essenziale alla vendita di prodotti inutili.

Una televisione piena di contenuti, che va a scovare la verità della guerra contro il terrorismo, che parla del NWO, del signoraggio, cosa scatenerebbe?

Qualche trasmissione interessante, ancora, è possibile vederla, spesso in orari proibitivi per chi lavora, ma il resto è spazzatura.

Anche in rete, noi blogger, rischiamo di essere deviati nello scegliere cosa scrivere, dalla possibilità di guadagnare di più con gli annunci.
La rete, sempre più replica i programmi televisivi di poco spessore, e non è un caso che i video più visti, su youtube, sono le partite di calcio (v. video Juve-Napoli), il grande fratello 10, il mondo di "patty"... Solo per citarne alcuni....

Un pubblico, che pur potendo cercare altro, difficilmente lo fa....

Svuotati di tutto, abbiamo bisogno solo di soldi, perchè, se non sono la felicità, alla fine ci permettono di soddisfare i nostri falsi bisogni.

L'importante è non perdere la bussola del buon senso, non incorrere nel consumismo, nel superfluo, nel materialismo esasperato.
In fondo, l'erba del vicino, non è detto che sia più verde della nostra....




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